15 miglia al largo di Venezia.

15 miglia al largo di Venezia.

COSTRUZIONE

La costruzione delle Torpediniere della classe PN venne iniziata nei primi anni del '900 per rispondere all'esigenza di avere una piccola nave costiera veloce e ben armata, di basso costo e di facile costruzione in serie numerose.
Il concorso venne vinto da un progetto dei cantieri Pattison di Napoli e nel 1909/1910 la Regia Marina ne ordinò a vari cantieri una prima serie di 39 unità. Le torpediniere non ricevettero nomi, ma furono contraddistinte da un numero progressivo seguito dalle lettere d'abbreviazione del cantiere e del luogo di costruzione (P.N.=Pattison Napoli)

DIMENSIONI

Di lunghezza circa 20 metri e un dislocamento di 156 tonnellate, le Torpediniere della classe PN raggiungevano la velocità di 27 nodi, ed avevano vari compiti: all'inizio solo come posamine o torpedini ma in seguito, grazie ad alcune modifiche atte a elevarne l'autonomia e l'armamento, avevano il compito di scorta e sorveglianza antisommergibile.
Nel dopoguerra vennero impiegate come dragamine e come unità da addestramento.

LA 5PN

Il 26 giugno del 1915, durante un'azione di perlustrazione lungo i campi minati a protezione di Venezia, la Torpediniera costiera 5 PN fu colpita da un siluro del sommergibile austriaco U 10 e affondò in breve tempo.
Dei 30 membri dell'equipaggio due non riuscirono a salvarsi, gli altri vennero recuperati da un'altra unità navale italiana.
Il relitto oggi si trova a 13 miglia dalla costa di Venezia, su un fondale di 22 metri, corrosa e semicoperta dalla sabbia. Essendo costruita per gran parte in legno, dell'elegante struttura rimane la parte centrale con le due caldaie, i lanciasiluri e la base dell'albero di centro-prua. Per una strana coincidenza, si trova a poche miglia dal relitto del Cacciatorpediniere Quintino Sella, anch'esso costruito dai cantieri Pattison di Napoli, ed affondato durante il secondo conflitto mondiale.
Pur essendo un piccolo relitto, l'immersione su questo sito è molto affascinante sia per il valore storico, come testimonianza di drammatici eventi lontani nel tempo, sia dal punto di vista biologico in quanto, non essendo una zona battuta dai pescherecci, si è creato un habitat molto favorevole a tutte le specie animali che popolano il nostro mare.

 Fonte testi e immagini tratti da:  adc.altervista.org/pn
 


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